Il bonus benzina, previsto dal governo Draghi nel Decreto Energia, può arrivare fino a 200 euro per ogni lavoratore, ma non tutti possono usufruirne.
Un sostegno fino a 200 euro e’ previsto per i lavoratori che utilizzano qualsiasi tipo di carburante. Non si tratta di un vero e proprio contributo a sostegno di tutti i cittadini, ma di un voucher che possono fornire le aziende ai loro dipendenti. In cambio il governo non dà finanziamenti per 200 euro a lavoratore, ma garantisce alle società di non pagare sul buono alcuna tassa (cioè un’esenzione su Irpef e contributi Inps). Come si legge sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico il voucher è ceduto “a titolo gratuito da aziende private” e per tutto l’anno in corso non concorre alla formazione del reddito. Questo significa che non viene calcolato all’interno dello stipendio, ma solamente come benefit extra.
Nel decreto si legge che per quest’anno “sono previsti finanziamenti per 9,9 milioni di euro per l’anno 2022 e 0,9 milioni di euro per l’anno 2023“.
L’esecutivo lascia direttamente alle aziende la possibilità di concedere o meno il bonus benzina ai dipendenti. Per questo non è necessaria alcuna domanda. Non esiste poi alcun requisito di reddito specifico. Non viene dunque fissata alcuna soglia Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente familiare: varrà per tutti (e non solo le persone in difficoltà come per altri provvedimenti precedenti). Ad essere coinvolta è ogni azienda privata, di qualsiasi tipo: vengono escluse dunque le sole società pubbliche.
Secondo il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, in questo modo, si è creata una norma «di buonsenso che aiuta i pendolari in questa fase critica di aumento dei carburanti».Il benefit aziendale può essere concesso solo ai dipendenti delle aziende private: quindi le Partite Iva o i dipendenti pubblici non potranno più usufruirne in nessun caso. Sarà però la singola impresa a stabilire se concedere o meno il bonus, che potrebbe avere un importo anche ridotto rispetto alla soglia massima dei 200 euro.
Non si tratta dell’unica forma di aiuto concessa ai lavoratori dalle imprese, che già oggi possono concedere fino a 258,23 euro annui per i cosiddetti “fringe benefit”. Si tratta di buoni spesa, acquisto e anche carburante. Non esisteva però finora uno specifico voucher aziendale per il solo carburante. Il sostegno si unisce poi al calo del prezzo della benzina, dovuto al taglio delle accise di 25 centesimi da parte del governo.